Sapevi che la parola “paradiso” deriva dal persiano “pairidaez”, che significa giardino?
Tivoli incarna perfettamente questo significato: situata su una verdissima collina, è lambita da un fiume navigabile che forma una spettacolare cascata ed è circondato da possenti acquedotti che creano un panorama da lasciare senza fiato, insieme alle acque sulfuree e alle cave di travertino e tufo. La bellezza della natura si intreccia con l’opera umana, dando vita a esperienze uniche e indimenticabili.
Per i Romani il giardino era il luogo dove fantasia e realtà si incontravano, diventando un simbolo di status: nella Roma Imperiale le aree verdi occupavano circa 450 ettari e l’arte del giardino raggiunse il proprio apice nella Villa dell’Imperatore Adriano: dichiarata nel 1999 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, fu costruita tra il 118 e 138 d.C. dall’imperatore Adriano, in un territorio verdeggiante e ricco di acque che ha permesso di creare i lussureggianti giardini che ancora incantano i visitatori. La Villa si estendeva su un’area di almeno centoventi ettari, che comprendeva anche strutture residenziali e terme. I vari edifici erano collegati fra loro, oltre che da percorsi di superficie, anche da una rete viaria sotterranea carrabile e pedonale. Recentemente riaperto, il piccolo Antiquarium di Villa Adriana contiene meraviglie come steli di marmo scolpite con motivi vegetali e animali: tra i tralci di vite, edere, rami di quercia e olivo, si scorgono piccoli animali e strumenti musicali legati al culto delle divinità dei boschi.
Un’altra attrazione imperdibile è Villa d’Este, con la sua storica architettura e i giardini all’italiana tra i più belli d’Europa, dichiarata anch’essa Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Costruita da Ippolito d’Este, figlio di Lucrezia Borgia, la villa fu realizzata nella metà del Cinquecento. Sebbene gli interni siano splendidi, i suoi giardini rappresentano un vero e proprio gioiello.
Infine, una incredibile opera di ingegneria idraulica: Parco Villa Gregoriana. Costruita per deviare il corso del fiume Aniene e prevenire le inondazioni della città, divenne una delle tappe del Grand Tour dell’Ottocento e ispirò molti artisti del Rinascimento, anche grazie alle meraviglie naturali e non che la circondano: la Cascata Grande (con un salto di 120m), la Grotta delle Sirene, la Grotta di Nettuno, il Tempio della Sibilla e quello di Vesta.
Tutto, di Tivoli e dintorni, dà forma all’immaginazione di un luogo paradisiaco e ricco di storia.