Talamone e la sua storia

TALAMONE E LA SUA STORIA

Ogni luogo ha una storia.
Talamone non fa eccezione: situata a sud dei Monti dell’Uccellina e affacciata sul Golfo dell’Argentario, ha tanto da raccontare.

A partire dalle origini antichissime, che si intrecciano anche con la mitologia greca sull’etimologia del nome, attraverso gli insediamenti  Etruschi prima e la dominazione romana poi, passando per celebri battaglie, come quella del 225 a.C. tra Romani e Galli, che vide i primi vincitori nonostante la disparità di numero, o quella tra Silla e i ribelli guidati da Gaio Mario – e che si concluse con la distruzione del borgo nell’ 82 a.C. come rappresaglia degli uomini di Silla.
Dopo un silenzio di diversi decenni, le fonti storiche tornano a parlare di Talamone intorno all’anno 1000, quando passò sotto il dominio della famiglia Aldobrandeschi –  che fece erigere la famosa rocca che tuttora domina il golfo – e successivamente di Siena, che fortemente voleva uno sbocco sul mare, e la cui influenza si fece sentire tanto da trovare Talamone nell’affresco “Effetti del Buon governo in città” di Lorenzetti nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico e dal gemellaggio del borgo con la contrada dell’Onda.

Risale poi al 1559 la cessione alla Spagna e l’ingresso nello Stato dei Presidi, governatorato toscano voluto dal Re di Spagna Filippo II come appannaggio dei Viceré spagnoli di Napoli.
Ma è nel 1860 che Talamone divenne famosa: fu qui che Giuseppe Garibaldi (a cui è dedicata la statua nella piazza a due passi dall’hotel) sbarcò per procurarsi armi e acqua durante la spedizione dei Mille, per quanto già nel 1367 il Papa Urbano V vi si fermò di ritorno da Avignone e, successivamente nel 1798, l’Ammiraglio Horatio Nelson nel viaggio da Tolone a Napoli.

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