un viaggio tra Toscana, Lazio e Veneto
Pasqua in Maremma è un intreccio di fede e simboli antichi, che si rivelano nei riti sentiti delle comunità locali.
A Grosseto e nei borghi circostanti, la Processione del Venerdì Santo si snoda tra le vie accompagnata da statue sacre e, in alcuni paesi come Buriano, da suggestivi “incappucciati” che rievocano i penitenti. Il Sabato Santo si celebra la benedizione delle uova, emblema di rinascita e fertilità, mentre la domenica a Porto Santo Stefano l’alba si colora dell’antico rito della benedizione del mare, con la statua del Cristo risorto sollevata verso il cielo tra le sirene delle barche ormeggiate. La Pasqua maremma profuma di anice e scorza d’arancia, grazie alla tradizionale schiaccia, e si anima con giochi antichi come lo scoppio del carro e la ruzzola, che celebrano la primavera con gesti carichi di buon auspicio.
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A Roma e nel Lazio, la Pasqua è una celebrazione intensa, che unisce la spiritualità universale al calore delle tradizioni locali.
Dalla suggestiva Via Crucis al Colosseo, guidata dal Papa tra le fiaccole accese, alla solenne Messa di Pasqua in Piazza San Pietro, il cuore del Cristianesimo si apre ai fedeli con la benedizione Urbi et Orbi. Ma accanto ai grandi riti liturgici, resistono le usanze culinarie della tradizione: la coratella con carciofi, la pizza di Pasqua con formaggi, le Pigne e i Cavallucci di Palestrina, dolci guarniti con confetti colorati, e le Pucanella di Amatrice, pani profumati di affetto e memoria. Sapori che raccontano storie di famiglia, paesi, e domeniche di festa.
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In Veneto, la Pasqua si vive tra piazze storiche, sapori antichi e simboli di prosperità. Il Sabato Santo, le famiglie si ritrovano nelle chiese con cesti di cibo da benedire, un gesto che unisce comunità e speranza.
A Venezia, la magia si compie in Piazza San Marco, dove si scambiano uova decorate a mano, augurio di rinascita e fortuna, e il Venerdì Santo si assiste alla solenne Processione dei Misteri, che attraversa la città in costumi storici. La tavola si colora con la fugassa, dolce simbolo di quaresima finita e nuovi inizi, e con piatti a base di agnello, uova e pasta fresca. Senza dimenticare la colomba pasquale, che in Veneto rievoca la pace ritrovata del racconto del diluvio, quando la colomba tornò da Noè portando un ramoscello d’ulivo.
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