La regione del Veneto propone una vasta gamma di piatti unici grazie ai diversi territori che la compongono – il mare, i laghi, la pianura e la montagna – e le vicende storiche, soprattutto del periodo della Serenissima, che le hanno permesso di entrare in contatto con diverse culture e testare per prima le spezie, riso, mais e molti altri tipi di frutta e verdura.
Non a caso, uno dei piatti più famosi è il “risotto alla veneta“, una preparazione a base di riso – conosciuto grazie agli arabi – cotto in un brodo di carne e servito con verdure, formaggio e salame. La “polenta“, a base di farina di mais anch’essa di origine araba, è un’altra tradizione eno-gastronomica, solitamente accompagnata da sughi di carne o funghi.
Dal mar Adriatico, giungono gli ingredienti base della “sarde in saor“, sardine marinate in un mix di aceto, uvetta e cipolle, e il “baccalà alla vicentina“, un piatto a base di merluzzo bollito e servito con polenta.
Quest’ultimo, è anche uno dei tipici “cicchetti veneziani”, termine con cui si indicano dei rompi-digiuno, piccoli assaggi di pesce o di salumi, caldi o freddi, appoggiati su pane.
A Venezia il cicchetto è associato indissolubilmente ad una “ombra”, ossia un bicchiere di vino, tra cui il Prosecco, la bollicina italiana, conosciuta già prima dei romani il cui nome risale alla fine del ‘500, quando per la prima volta allo spumante viene dato questo appellativo.
L’Amarone della Valpolicella, il Soave e il Bardolino lo accompagnano trai vini più conosciuti della regione che si contraddistingue per la presenza di vitigni sia autoctoni che internazionali.
Per i più golosi, il Veneto propone la “frittella di Mezzano“, una crepe fritta ripiena di marmellata o crema, e il “panettone alla veneta“, una variante del famoso dolce natalizio milanese, con l’aggiunta di uvetta e pinoli.
Non rimane quindi che accettare il tipico invito veneziano a godere in ogni momento di ciò che si ha con semplicità e gioia, tra uno spritz, un’ombra di buon vino e qualche sfizioso cicchetto: “MAGNA E BEVI, CHE LA VITA E’ UN LAMPO”