La cucina del ghetto

LA CUCINA DEL GHETTO

Una cucina che racconta storie di identità, di resilienza e di comunità

Situato nel cuore di Roma, il ghetto ebraico è stato storicamente un luogo di concentrazione e coesione per gli ebrei romani, con una cucina che ne riflette usanze e storia e che nasce come incontro tra sapori e tradizioni della cultura ebraica e romana, che si sono arricchite e contaminate a vicenda.
 
I piatti del ghetto romano sono spesso un connubio di ingredienti locali e pratiche culinarie ebraiche, con un uso sapiente delle erbe aromatiche, delle spezie e di ingredienti di base che porta ad una cucina ricca di sapori e profumi tali da conquistare i palati di chiunque.

Piatti come i carciofi alla giudia o il baccalà alla romana mostrano come ingredienti semplici possano essere trasformati in delizie culinarie che si integrano perfettamente nella tradizione gastronomica della Capitale.

Non si può parlare della cucina del ghetto romano senza menzionare i dolci tradizionali, come i biscotti ebraici alle mandorle, noti come amaretti. Questi dolci morbidi e profumati sono preparati con mandorle macinate, zucchero e albume d’uovo, sono spesso aromatizzati con scorza di limone o vaniglia e rappresentano un dolce finale perfetto per ogni pasto.

Ogni piatto è un capitolo nella storia di una comunità che ha attraversato tempi difficili e che ha trovato nella cucina un modo per preservare la propria cultura e condividerla con il mondo: un patrimonio culinario ricco di storia, cultura e tradizione e un invito ad esplorare non solo nuovi sapori, ma anche le profonde radici di una comunità che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia culinaria di Roma e del mondo.

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